sabato 24 settembre 2016

il teatro di fine anno

"1916/2016, 100 ANNI IN 1 SERA"
La sera di mercoledì 7 giugno 2016, a fine anno scolastico, abbiamo presentato al Teatro di Balmuccia, il nostro spettacolo teatrale. Lo abbiamo costruito in classe tutti insieme. La recita si divideva in tre atti: il primo ambientato ai tempi della Prima Guerra Mondiale con la vicenda di un bambino che in guerra perde il fratello più grande, il secondo raccontava tre storie dei nostri tempi con i bambini soldato, i bambini profughi e i bambini lavoratori; il terzo atto invece parlava di noi, bambini fortunati.
PRIMO ATTO
La storia è ambientata negli anni tra il 1915, con l'entrata in guerra dell'Austria e il 1918, quando la guerra si è conclusa. La vicenda narra della partenza da casa di un soldato di Valle Mosso nel Biellese, che saluta mamma e fratello minore; alla stazione del treno incontra un altro soldato valsesiano, di Scopello e in Trentino altri nuovi compagni di trincea, i soldati di un battaglione che ha combattuto sul Monte Ortigara. I soldati provengono da diverse parti dell'Italia e parlano i dialetti della loro terra, ma al fronte imparano l'italiano e diventano tutti amici. Ci sono due valsesiani, il tenente di Varallo e un soldato semplice scopellese, un biellese, un trentino, un siciliano, un napoletano, il medico milanese, un'infermiera del novarese. Il soldato protagonista muore proprio nella battaglia dell'Ortigara e l'atto si chiude con un monologo del fratello minore, un bambino, che non lo scorderà mai. Tutti i bambini hanno recitato con le lingue della terra che rappresentavano. Per la scrittura del testo ci hanno aiutato la maestra Elena Brando per il siciliano, i nonni di Loris, Marcello e Carlotta per i dialetti di Valle Mosso, Scopello e Carpignano, il professor Salvatore della Scuola Secondaria di 1° Grado di Balmuccia, per il dialetto napoletano, due professori di Vicenza per il dialetto dell'altipiano di Asiago.

Qui potete vedere alcuni video della recita: copiate il link e aprite.

"Dialogo fra due Trentini dell'altipiano di Asiago"
https://drive.google.com/open?id=0B3lGBvNMqFm8MDBlU3JTX0VvWms


"Vita in trincea e morte del soldato"
https://drive.google.com/file/d/0B3lGBvNMqFm8Smc5VDM4N29RcG8/view?usp=sharing


"Seconda strofa della canzone Tapum"
https://drive.google.com/file/d/0B3lGBvNMqFm8anFvRVoydUpTd0E/view?usp=sharing


"Canzone la tradotta"
https://drive.google.com/file/d/0B3lGBvNMqFm8LU1XSGJjX0gyRWM/view?usp=sharing


"Dialogo fra tenente e soldato per riportare a casa oggetti personali del soldato caduto"
https://drive.google.com/drive/folders/0B3lGBvNMqFm8enVET181X1F6dTQ


"Consegna degli oggetti personali e monologo fratello minore del soldato caduto"
https://drive.google.com/file/d/0B3lGBvNMqFm8R3Q3TWNtRGRZLWs/view?usp=sharing


"1918 la guerra è finita"
https://drive.google.com/file/d/0B3lGBvNMqFm8UXE4a2dFbThOdHc/view?usp=sharing


SECONDO ATTO
La storia è ambientata ai giorni nostri con tre scene in cui recitano tutti i bambini divisi in tre gruppi. Sono storie di bambini che sono direttamente protagonisti della guerra o vittime incolpevoli delle guerre dei grandi o della loro crudeltà.

"I bambini soldato"


"I bambini profughi"


"I bambini lavoratori"


TERZO ATTO
Qui i bambini presentano loro stessi, bambini fortunati che vivono in un Paese in pace. Lo fanno con una canzone rap, con un breve racconto della loro vita scolastica e con un balletto finale.

"Noi bambini fortunati"


"Ballo finale"



Emozioni personali
All'inizio della recita avevo un po' il batticuore perché credevo di non riuscire a dire tutte le parole, però quando si è aperto il sipario ho detto: "Vai, ce la posso fare!" Sono entrato, ho parlato un po' e poi era come parlare in classe, non avevo più niente. Questo teatro mi è piaciuto tantissimo perché abbiamo recitato con voglia.        Leo
Eravamo tutti emozionati, io compreso. Quando sono entrato la prima volta ho notato che avevo le luci negli occhi e questo mi impediva di vedere le persone e quindi ero più tranquillo, però lo sapevo che dietro quei riflettori c'era gente e quindi non ero sicurissimo, però mi sono lasciato andare lo stesso. Avevo un po' di vergogna, però siamo andati tutti bene. I primi 5 minuti mi tremavano un po' le ginocchia. Nonostante un po' di vergogna è stato molto, molto, molto bello.     Yuri
Quando sono entrato in scena mi tremavano le ginocchia e avevo il batticuore forte, però quando ho recitato le prime 4 battute, mi è passato e sembrava di fare le prove. Marci
Durante il teatro di fine anno ho avuto molte sensazioni: batticuore, tremarella, mi scappava la pipì ogni due secondi, avevo l'impressione di sbagliare e che non mi uscissero le parole, ma nonostante tutto il teatro è stato molto bello.    Marco
Ieri sera abbiamo fatto il teatro, ma prima abbiamo mangiato nel ristorante vicino e quando siamo usciti diluviava. Arrivati al teatro, non abbiamo più fatto prove, perchè c'era già gente, ma lo spettacolo è venuto benissimo e ci dicono che siamo stati bravissimi ancora adesso.  Lorenzo e Carlotta
Tutti e due avevamo il batticuore e appena entrato sul palco mit remavano le gambe. Dietro le quinte rimanevo zitto e avevo gli occhi chiusi per stare concentrato e non parlare. Moha e Loris
All'inizio ero molto emozionato, contento e dispiaciuto alla fine della recita perché era troppo bello e sarei andato avanti ancora a recitare. Ho pensato che le parti le sapevamo e quindi dovevo andare per forza bene, e così mi sono calmato.                                                                                 Alberto

L'emozione che hanno dato a me questi ragazzi, sarà difficile da riprovare. Pur avendo provato tante volte le scene, in veste di suggeritrice, dietro le quinte, ci sono stati momenti in cui ho avvertito un nodo alla gola, tanta era l'intensità con cui hanno rappresentato il testo che insieme abbiamo costruito. Ho sempre creduto che il teatro sia una forma di insegnamento molto efficace, ma arrivare a non avere parole, a comprendere ancora una volta che spesso SONO I BAMBINI CHE INSEGNANO A NOI, è qualcosa che difficilmente si riesce a spiegare ma che auguro a tutti di provare.  
Grazie ragazzi, sarete sempre nel mio cuore.                                La vostra maestra Marta