martedì 1 dicembre 2015

Letture in trincea

All’inizio di quest’anno scolastico la maestra ha deciso di leggerci  un libro intitolato “Il viaggio di Ulisse”, scritto da Tommaso Monicelli, pubblicato per la prima volta nel 1915, quindi proprio all’entrata in Guerra dell’Italia.
La maestra ha scelto questo libro perché in storia dovremo studiare gli antichi Greci e il libro è tratto dall’ Iliade e dall’Odissea, i due grandi poemi epici di Omero. Monicelli volle riscrivere in italiano le opere di Omero per renderle più facili da leggere. Il libro parla delle vicende di Ulisse, un re che governava una piccola isola di nome Itaca nell’antica Grecia. Anche in questo libro ci sono battaglie come quella di Troia.
L’anno scorso avevamo visitato il Monumento dei Caduti di Scopello e letto i nomi dei Caduti del paese; quest’anno ogni alunno  è andato al Monumento dei Caduti del proprio paese di origine e ognuno ha scelto di impersonare un caduto della Prima Guerra Mondiale: Marcello è Carlo Guglielmina, Leonardo è Natale Uffredi, Mohamed è Luigi Mochetti, Alberto è Adolfo Prato, Marco è Genesio Giacomo, Loris è Delmastro Antonio, Yuri è Valenti Giuseppe, Carlotta è Foglia Giovanni, Lorenzo è Mattasoglio Battista e la maestra Marta è il Tenente Mario Tancredi Rossi di Varallo.
Abbiamo iniziato la “lettura in trincea” il giorno della Commemorazione dei Caduti, mercoledì 4 Novembre 2015. Ripetiamo la lettura ogni mercoledì e lo faremo per tutto l’anno per cercare di capire la lunghezza della Guerra e le difficoltà del cambio delle stagioni. Facciamo finta di essere nel Novembre 1915, quando la guerra era iniziata da poco più di cinque mesi; siamo dei soldati in guerra e cerchiamo di ricostruire un momento di vita in una trincea delle retrovie.
Il nostro Tenente era un poeta e amava leggere e scrivere poesie, così pensò di portare ai soldati della sua squadra il nuovo libro che era appena uscito, perché pensava che le belle storie di Ulisse potevano distrarre i suoi commilitoni dalla sofferenza della Guerra, almeno per qualche istante.
La nostra “trincea” è su una piccola collinetta di roccia vicino al parco giochi non tanto distante dalla scuola, qualche minuto. Per arrivare al punto dell’avvenimento bisogna   superare degli ostacoli lungo il tragitto: il primo ostacolo sono i rovi con molte spine, ci sono rovi ovunque ed è difficile oltrepassarli senza pungersi e se uno cade si fa male. Un altro ostacolo è la salita ripida, c’è l’erba scivolosa e pungente e se si scivola si rischia di cadere di sotto; c’è muschio scivoloso, bastoni, sassi  sdrucciolevoli, foglie secche, tronchi per terra, pezzi di legno, salti e buche.   Il  capofila della settimana è il caporale e guida la squadra stando davanti a tutti;  i soldati procedono uno ad uno in silenzio per non farsi sentire dal nemico (ma c’è sempre qualcuno che parla!); ultimo viene il Sergente Rossi con il suo attendente che gli porta lo zaino.
La prima uscita non eravamo tanto abituati ma adesso piano piano stiamo prendendo il ritmo. Nella squadra c’è anche una sentinella (il meteorologo della settimana) con un vecchio binocolo
che, appena arrivato, guarda se è tutto tranquillo.
Il binocolo viene custodito in una scatola di cuoio molto vecchia.
Il nemico si trova sulla montagna di fronte a noi e potrebbe anche passare sotto la nostra trincea. Quando passa una macchina ci fermiamo e aspettiamo che passi perché facciamo finta che ogni macchina sia il nemico; anche se il nostro luogo è molto isolato, vediamo tutto quello che succede intorno perché siamo in alto. Ogni tanto, quando passa il nemico, qualcuno di noi lancia le bombe a mano (fatte con le foglie). Però cambia tutto tra la guerra vera e cosa facciamo noi.
L’attendente tira fuori dal suo zaino una vecchia coperta militare e  noi soldati la stendiamo per terra. 
Nessuno di noi soldati è molto bravo a leggere, per questo il Sergente Rossi legge per noi. Noi aspettiamo questo bel momento tutta la settimana. Per adesso leggiamo all’aperto ma nella nostra trincea c’è anche una piccola casettina dove ci rifugeremo quando nevicherà o pioverà.  L’esperienza è molto coinvolgente ma anche un po’ triste: pensare a tutte le persone che sono morte dà un grande dispiacere. Ci siamo accorti che in queste prime tre uscite è cambiato un po’ il clima: nelle prime due uscite era più caldo, troppo per essere in novembre ma meglio per dei soldati in guerra. Purtroppo abbiamo studiato che in realtà nel 1915 a novembre c’era già molta neve. Quando pioverà saremo tutti bagnati. Quando nevicherà sarò molto difficile salire e se farà freddo si potrà accendere il fuoco dentro la casetta perché c’è il camino. Per procedere dovremo scavare una galleria oppure sgombreremo il passaggio con le pale. Ci aspettiamo che sarà molto emozionante. Anche in primavera sarà bello con i fiori e altre erbe profumate.
Dopo aver letto un capitolo torniamo a scuola e ridiventiamo bambini.

Alla fine dell’anno magari faremo uno spettacolo teatrale sulla Prima Guerra Mondiale, per far capire alla gente com’è la guerra e, secondo noi, potremo metterlo sul computer.